martedì 10 marzo 2009

EGO TE ABSOLVO!!!





Bimba violentata abortisce a 9 anni, scomunicati i medici
riportiamo dal Corriere della Sera,
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RIO DE JANEIRO - Non sapeva, e non ha ancora capito cosa è successo: appena uscita dall' ospedale ha chiesto solo di riavere la sua bambola e l' orsacchiotto di peluche. La madre, per quattro mesi, credeva che quella pancia fosse dovuta ai vermi, come succede a tanti bambini della sua favela. Ma la vicenda della piccola brasiliana di 9 anni, incinta di due gemelli per uno stupro in casa, è andata ben oltre una tragedia dell' emarginazione. Prima a causa della reazione dell' arcivescovo di Recife, che ha scomunicato la madre e i medici responsabili dell' aborto, ottenendo l' approvazione del Vaticano. E in seguito per il coro di proteste sulla decisione della Chiesa. Nessuno in questa brutta storia ha un nome. La piccola: 1,36 di altezza per 33 chili, denutrita. La madre. L' attuale compagno di lei, un 23enne sbandato che violentava da almeno due anni la bambina e anche la sorella di 14 anni, con problemi mentali. Dopo averlo fatto arrestare e ottenuto la confessione, i medici e gli assistenti sociali di Recife hanno tentato di salvaguardare la piccola. Ma il caso è trapelato, perché l' aborto in Brasile è permesso solo in casi estremi e occorre un' autorizzazione del giudice. Nessuno ha avuto dubbi. Incinta al quarto mese, la bambina era in serio pericolo di vita, così come i due nascituri. Se la gravidanza fosse andata avanti avrebbe come minimo rischiato un' emorragia grave e la rottura dell' utero, restando sterile. La bimba sta bene ed è tornata a casa ieri. Chi invece l' ha pensata diversamente è José Cardoso Sobrinho, arcivescovo di Recife e Olinda, noto per le sue posizioni conservatrici. Ha deciso che tutti i professionisti che hanno avallato l' aborto saranno scomunicati. «Il fine non giustifica i mezzi. La legge di Dio è sopra tutte le cose e la buona intenzione di salvare la madre non può portare alla soppressione di altre due vite». Ieri, dal Vaticano, la posizione del vescovo è stata sostanzialmente appoggiata. «È un tema molto delicato ma la Chiesa non può mai tradire il suo annuncio, che è quello di difendere la vita dal concepimento fino al suo termine naturale», ha detto padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Sconvolto Rivaldo Albuquerque, uno dei medici; 51 anni, cattolico praticante, tutte le domeniche a messa. «Ho pena del nostro arcivescovo, di chi non riesce ad avere misericordia per una bambina innocente, debole e denutrita, che subiva violenze da quando aveva 6 anni». Duro il ministro brasiliano della Sanità Josè Gomez Temporao: «Sono sotto shock. È una posizione estrema, radicale e inadeguata». E anche il presidente Lula, cattolico: «La bambina poteva morire. E in questo caso la medicina ha più ragioni della Chiesa». Interpellato sulle reazioni, il vescovo di Recife non ha battuto ciglio. E alla richiesta se anche il violentatore potesse essere scomunicato, ha ribattuto che si tratta di un reato e di un peccato enorme, ma la Chiesa non c' entra: «Ci penserà la giustizia. Ma non c' è crimine peggiore dell' aborto».
Cotroneo Rocco

e ancora dall'alto porporato,

BRASILIA, 25 gen. 08 / 08:39 pm (tratto da ACI).- L’Arcivescovo dell’aricidiocesi di Olinda e Recife nel nord del Brasile, Mons. José Cardoso Sobrinho, ha criticato duramente una campagna di distribuzione massiccia della cosiddetta ‘pillola del giorno dopo’ annunciata dalle autorità locali in vista del prossimo carnevale, e ha avvertito che le persone che fanno uso di tale pillola abortiva sono passibili di scomunica.

La prefettura di Recife ha annunciato che, a causa della diffusa pratica del cosiddetto “sesso casuale” che infesta i giorni del Carnevale, la “pillola del giorno dopo” sarà distribuita in forma massiccia, in aggiunta al milione di preservativi che saranno distribuiti durante i giorni delle feste antecedenti al Mercoledì delle Ceneri.

Questo giovedì, Mons. Cardoso ha segnalato che la distribuzione della “pillola del giorno dopo” che ha effetti abortivi “aberrante e illegale”, poiché in Brasile l’aborto è illegale.

Il Prelato ha segnalato che l’Aricidiocesi sta valutando la possibilità di appellarsi in giudizio contro la decisione della prefettura ma ha tuttavia ricordato che chi la adopera è passibile di scomunica.

“Questa è una politica iniqua, costituisce un atto immorale, e in questo caso, sia chi l’adopera sia chi ne diffonde l’utilizzo sta commettendo un crimine passibile di scomunica”, ha affermato Mons. Cardoso.

L’Arcivescovo ha poi annunciato che sta per inviare a tutti i sacerdoti delle parrocchie dell’arcidiocesi degli orientamenti per istruire i fedeli durante le omelie domenicali.
mi chiedo e chiediamoci tutti??dov'e finita la Carita' Crisiana?e,questo il giusto sentiero che la Chiesa Attuale vuole condurci,dove ci portera'??
riflettiamo tutti!!!
CIANURO

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